Caravella e Gattopardo: turismo fra rovine PDF Stampa E-mail
Carrara news
Martedì 12 Luglio 2011 13:10

Caravella e Gattopardo: turismo fra rovineL'affare è fatto: dopo anni di abbandono, la mitica Caravella passa in gestione a palazzo civico e l'area può tornare a essere utilizzata. Lo ha annunciato a fine giugno il Comune. Il problema, però, è che a oggi, a stagione turistica iniziata, tutto è come prima. In abbandono e degrado. E la Caravella continua- come ormai da quasi un decennio - a fare brutta mostra di sè con erbacce dappertutto, vetri rotti, sporco, rifiuti. Quel che si dice: un pessimo biglietto da visita per i turisti.  In verità, proprio lì a due passi, ce ne sono altri di "pessimi biglietti da visita per i turisti". C'è quel che resta del dancing «Il Gattopardo», distrutto da un incendio nel marzo del 2003. E ci sono, nascosti nella pineta, proprio al confine con la Caravella, i mozziconi del "ristodancing" (che si chiamava anch'esso Caravella), locale all'aperto dato alle fiamme nel luglio del 2005.  Del Gattopardo non resta niente: solo uno spiazzo di erbacce e detriti protetto da una rete metallica e occultato - nella parte che si affaccia sul lungomare Vespucci - da una specie di facciata in legno. Oggi piena di scritte spray.  Forse, chi è di Carrara, chi passa ogni giorno di lì, non ci fa più caso a questo scorcio stile Beirut nel cuore della Marina balneare. Anche perchè il rudere del dancing è lì da nove estati, mentre la Caravella è chiusa da oltre dieci anni.

Per villeggianti e turisti, invece, è un colpo d'occhio tra i meno piacevoli.  Non solo: Gattopardo e Caravella sono due spazi "preziosissimi" per la piccola economia turistica marinella. Potrebbero essere sfruttati, valorizzati, produrre reddito e attrarre persone.  Per l'area dell'ex Gattopardo era stato addirittura presentato un progetto di residence con piscina (il cui rendering era stato appeso alla protezione della struttura e in tanti dicevano: che bello, rifanno Gattopardo). Il progetto, poi, è svanito nel nulla, tra carte da bollo e contenziosi. E le speranze di una "rinascita" di quell'area sembrano prelomeno remote.  Migliori le prospettive per la ex Caravella. L'accordo con l'Agenzia regionale del Demanio e il Comune dà in concessione l'intera area (risto-dancing bruciato compreso) a palazzo civico, a un canone poco più che simbolico: 950 euro l'anno. L'accordo è operativo da una decina di giorni. Il Comune ha iniziato una corsa contro il tempo per ripulire strutture e terreni (ci dovrebbe pensare l'Amia), ripristinare la pista di pattinaggio, riaprire - o eliminare del tutto - il rudere della sala giochi. L'obiettivo è di rendere fruibile l'area, affidandola in gestione a qualche associazione, entro la fine di luglio. A dare un'occhiata all'ex Caravella - noi l'abbiamo data ieri pomeriggio - si può prevedere che la corsa è già perduta.  Meglio rassegnarsi ad (almeno) un'altra estate tra pezzi di degrado.

 
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